giovedì 10 marzo 2016

Vino (144) : Pineau des Charentes A. Jullien Rosé

Cantina : A. Jullien - Criteuil (Francia)
Denominazione : AOC Pineau des Charentes Controlée
Uvaggio : Cabernet-Sauvignon, Merlot 
Alcol: 17,0 % Vol.

Sono molti anni che propongo agli amici questo vino liquoroso, poco noto, prodotto in Francia, nella Charente-Maritime , sulla costa atlantica a Nord di Bordeaux.
In pratica si tratta di una “mistella” come è chiamata  da noi, cioè di un mosto di cui viene bloccata la fermentazione con l’aggiunta di alcool; al mosto appena fermentato viene aggiunto del cognac (mediamente 1 parte di cognac per 4 parti di mosto) e poi il tutto viene travasato in barrique che hanno contenuto del cognac e si lascia maturare almeno un anno.


E' un vino jolly, va bene sui dolci, sui formaggi piccanti, sul cioccolato anche se il tipo invecchiato almeno 10 anni, diventa un grande vino da meditazione; a la fama di un Porto mal riuscito ma questa definizione non mi trova in accordo in quanto, anche nelle versioni base, come questa, dimostra una personalità superiore al pari grado Porto Ruby …. per i grandi Vintage la musica cambia completamente.
Questo degustato si presentava di un luminoso rosa carica, il classico color buccia di cipolla, i 17° di alcol si vedevano tutti, traditi da un aspetto decisamente consistente.
Trattato al naso con le giuste cautele (il grado alcolico consiglia prudenza nella intensità delle rotazioni), si sono potute apprezzare note di vaniglia e miele, con fruttato di prugna sotto spirito, note burrose di cioccolato al latte che viravano, alla fine, su decise sensazioni salmastre ed eteree.


In bocca dolce ma non solo, l’ importante impatto alcolico ricordava il cognac, da cui deriva, non ancora completamente amalgamato nel tessuto fruttato che porta alla prugna, alla gelatina di frutta ed alla confettura di frutti di bosco. 
Bello e divertente ha accompagnato alla grande un composito dessert con tiramisù, semifreddo al torroncino, e gelato al basilico, insieme ovviamente di difficile inquadramento gustativo.


Ed appunto questa sua ecletticità e forza lo rendono un utile alleato nelle situazioni estreme di abbinamento, dove i tradizionali passiti verrebbero facilmente messi alle corde. 

05 settembre 2014, Ristorante “A Spurcacciun-A"  di Savona con Sebastiano C. e Giovanni B.


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