sabato 5 aprile 2014

Vino (84) - CLOS DE LA ROCHE GRAN CRU 2006


Cantina : DOMAINE ARMAND ROUSSEAU - GEVREY-CHAMBERTIN - BORGOGNA
Vitigno: 100 % Pinot Nero
Grado alcolico: circa 13, 5° %



Il vino in questione è stato servito durante il primo incontro denominato "DEGUSTAZIONI CON L'INGEGNERE", venerdì 04 aprile 2014 presso l'Osteria ai Trani di Rovigo.
Nell'occasione ho riunito alcuni amici sviluppando con loro una serata con abbinamenti di grandi (ed immensi) gran cru borgognoni assieme ai classici piatti della cucina polesana.
Appunto nella serata "borgogna & polesine" questo vino ha fornito un abbinamento spettacolare con un cotechino servito su un letto di erbe amare tanto da meritare, al di là del valore del vino (peraltro notevole!), di essere il primo descritto nei post che saranno pubblicati quale corollario alla serata.



Il cru prende il nome dal fatto che la particella, in Comune di Morey-Saint-Denis, presenta solo 30 cm di argilla calcarea che coprono la roccia "giurassica" peraltro affiorante in più punti.
Ne segue un vino che scaraffato con largo anticipo si è presentato alla vista con un rosso rubino scuro, di notevole consistenza, quasi vellutata.


Al naso non potevano mancare note animali e di humus, fungo, tartufo nero, anche floreali di geranio, che ben presto però si sono addolcite virando nettamente verso i piccoli frutti rossi maturi e (perché no!) il cassis (ribes nero) che proprio la Borgogna lo vede come principale ingrediente del liquore, Crème de Cassis, con il quale si prepara l'aperitivo nazionale francese: il Kir.
(Per inciso 7 parti di vino bianco ghiacciato ed una parte di Crème de Cassis = Kir; 7 parti di champagne ghiacciato ed una parte di Crème de Cassis = Kir Royal. Così lo preparo io, esistono però anche altri dosaggi dei due ingredienti!).

In bocca potente, ancora fresco, minerale, con grande struttura che lascia un ricordo, forse non lunghissimo, di cioccolato al latte. 
Freschezza e mineralizza' si sono sposate a meraviglia con la grassezza, l'aromaticità e comunque la tendenza dolce (mitigata dalla presenza delle erbe amare) del cotechino, peraltro veramente di qualità, che la cucina "dei Trani" ci ha servito.



L'insieme fra compagnia, grandi vini e piatti abbinati hanno garantito il collante per una serata che difficilmente dimenticheremo ... e comunque ne parleremo ancora.

Immagino che sarebbe stato meglio berlo nel 2020 .... cercheremo di rimediare!

04 aprile 2014, Osteria ai Trani di Rovigo con:
Giovanni B.
Alessandro B.
Sebastiano C.
Michele G.
Carlo M.

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